25 Sep
25Sep

Tenere sempre gli occhi in alto per vedere le bellezze di Anversa

Saluto la ciurma degli amici di Peter Pan (alias Barbara, Ezdra e Miriam) e vado a visitare Anversa, una città stile Gent, molto carina, molto storica, anche questa come le altre del circondario si visitano facilmente a piedi, diciamo che per me sono, i luoghi più comodi, trovo facilmente parcheggio, mi destreggio riuscendola a padroneggiare totalmente, visito sia le classiche bellezze: piazza, monumenti storici, lungo canale, ma riesco anche a perdermi nelle viuzze dove incontro la vita di tutti i giorni, come in questo caso, mi imbatto in una comunità di ebrei ortodossi.

Li adoro, con i loro cappelli e le treccine che scendono dalle basette, questo look monotematico è il motivo per cui dai dieci anni fino agli ottanta sembrano che abbiano tutti un età indefenita. Sembrano tanti piccoli topini che si muovono veloci per le strade, hanno sempre da fare, un obbiettivo da raggiungere. Ne trovo un gruppo di bambini che gioca per strada, riesco a passargli in mezzo, scatto loro delle foto, neanche si accorgono, stanno proprio in un altro mondo. Intanto tramite mia sorella ricevo un messaggio da mia nonna sono felicissimo e le rispondo con un video, rassicurandola che tutto procede bene che il viaggio sta andando benissimo e io sono felice. Certo che la solitudine che si prova dopo aver passato alcuni giorni densi come quelli appena trascorsi, non è assolutamente da sottovalutare, ma lo prendo come esercizio per la mente a non rimanere attaccato alle cose, fino adesso solo due volte mi sono emozionato per un saluto, quello con mia sorella, e con il fratello kazako Dennis, con lui mi son trattenuto, ho sempre il desiderio di essere sovietico come lui. "Un russo non piange neanche di fronte alla morte di una madre!"

L'orologio che perdeva le lancette all'AVL-Mundo

Riprendo la macchina, e decido di andare verso Rotterdam, molte persone mi hanno consigliato di passare di li e soprattutto, un contatto tramite Rosaria Diamantini, persona deliziosa che mi sta aiutando molto durante questo viaggio, mi dice di andare a vedere uno spettacolo in un Hangar zona porto dove hanno allestito uno spazio teatrale, senza problemi di normative e restrizioni, visto lo spazio molto grande. L'arrivo a Rotterdam è fantascienza, questi ponti giganti, i grattacieli, queste meravigliose infrastrutture, il modernismo del '900, mi affascina sempre di più. Trovo facilmente il posto, arrivo proprio per l'inizio dello spettacolo, non ho il biglietto, tutto completo, sono demoralizzato, peccato.

Locandina dello spettacolo

Ma se sono arrivato fino a li c'è un motivo, sento che è la serata che mi farà ripacificare con il teatro. Insisto, racconto la mia storia, il mio viaggio, e la ragazza della biglietteria mi offre il suo posto, è il giorno della prima e domani ci sarà replica, mi fa capire che lei può vederlo domani, la ringrazio tantissimo e entro, non mi fa fare neanche il biglietto. Sono emozionatissimo è da maggio che non assisto ad uno spettacolo, esattamente dal giorno in cui riaprirono i teatri nelle Marche. Fui presente alla prima rappresentazione in assoluto dopo il lock-down del Corona-Virus. Sono passati molti mesi e sicuramente le facce saranno più distese e la chiarezza su come organizzare un evento pubblico sarà molto più semplice anche nelle Marche, ma quello che vedono i miei occhi al AVL Mundo / atelier van Lieshout è davvero incredibile. Un grande giardino con installazioni visive: manichini ammassati dentro dei container emozionante ed inquietante. Un foyer con un grande crocefisso dove Gesù è raffigurato con la faccia da scatolone, un orologio che fa crollare lancette per poi riprendere l'orario preciso, tavoli e luci soffuse per un bar dove si paga solo con carta di credito. Ma è ora di entrare e mi accomodo al mio posto, mi portano delle cuffie wireless, lo spettacolo sarà in tedesco e alcuni momenti in inglese, ma che m'importa, tutto viene con una facilità in questo viaggio che sicuramente non sarà un limite la lingua. Ci sono 4 attori agli angoli dello spazio teatrale, senza palcoscenico, la maggior parte del pubblico è seduto all'interno della "platea-scena", io sono fortunato perché sono al lato e ho una visuale perfetta per poter vedere qualsiasi cosa. Inizia lo spettacolo e per un ora e mezza, questi meravigliosi performer offrono alla scena e a noi spettatori, uno spettacolo completo, si destreggiano tra recitazione, ballo, canto, si truccano, si vestono in scena ed è tutto armonico, minuziosamente studiato ed eseguito. Non capire il plot narrativo è solo un limite alla perfezione dell'opera che sto vedendo, ma le emozioni passano tutte. Alla fine il pubblico tributa una standing-ovation sentita e meritata. Cerco di familiarizzare con il posto e prendo una bottiglietta d'acqua con la carta di credito e fanno bene a far pagare con la carta, perché costa 3.50€! Non credo di aver mai pagato tanto una bottiglietta da mezzo litro, la bevo con cura sorseggiando l'acqua, quasi come fosse un Chianti gran riserva. Sono tutti molto chiusi nelle loro conversazioni e io sono stanco e affamato, torno al Volkswagen,  mi preparo un pasto caldo e vado verso la notte, che bello sono tornato a Teatro e questo posto mi ha ridato la voglia di rimettermi in scena, di riannodare i fili di questa mia passione, penso che questo viaggio ci voleva davvero.

Non sono Tequila e Bonetti invecchiati ma Teo von de wal e il suo "cucciolo" Harrie

La mattina dopo ho bisogno del bagno così mi spingo verso un quartiere che credo sia Rotterdam in realtà è solo una piccola frazione della ben più nota città metropolitana, entro in un bar, sfrutto il bagno, il barista è gentilissimo e sistema le sedie per aprire il locale, arriva un signore con un cane enorme e in olandese gli chiede se può fargli un caffè, ne chiedo uno anche per me, così ci sediamo assieme. Ha una camicia della Red Bull race, la squadra di Formula 1 dove corre l'idolo di casa: Max Verstappen. Gli chiedo di macchine, di motori, lui mi parla di SPA il famosissimo circuito in Belgio, del suo lavoro, dell'amore per il suo cane. Poi gli racconto di me, ci scambiamo il contatto e mi offre pure il caffè, mi dice che Rotterdam non è bella, ma io non so resistere e voglio visitarla, sono davvero a pochi minuti di strada. Parcheggio in pieno centro e quando arrivo non c'è nessuno in giro. Questa città mi piace ma è più grande delle altre appena visitate nei Paesi Bassi, ma cammin facendo, trovo quello che sto cercando. Un mercato in pieno centro tra i palazzi e il modernismo delle infrastrutture è un chiasmo pazzesco, un mash-up che mi fa impazzire, adoro. Giro come un bambino per tutte le bancarelle, vorrei comperare tutto, mi faccio sfuggire un paio di scarpe usate di marca italiana praticamente nuove perché non accetta una mia offerta scandalosa. Compro pane e frutta da un baracchino che non ha targhette con i prezzi e penso che in base alle persone che arrivano faccia un prezzo diverso, a me ha trattato bene. Compro il famoso Gouda il formaggio tipico olandese, poi mi allontano e entro in un negozio vintage che è talmente bello che gli chiedo quanto costa il negozio, che magari se divento famoso lo compro, sono smarrito da tutta questa bellezza, quando a un tratto mi passa davanti uno di questi Organetti (li chiamano così in Olanda), ovvero organi a canne che suonano dei temi musicali attraverso un sistema meccanico che emana aria e suona una tablatura forata che emette suono e davanti a un teatrino di marionette che si muove a suon di musica a tempo, insomma un Carillon gigante con un teatrino di marionette. Sono shockato, rimango inebetito 4 minuti, mi guardo attorno e cerco Heidi, Peter e Clara, dove è il Nonno di Heidi, voglio andare all'alpeggio e raccogliere la neve per il Nonno metterla sul fuoco e preparagli la zuppa calda per il pranzo.

Mi arriva un messaggio sul cellulare, ritorno sulla terra, è Ruud un ragazzo che vive poco distante da dove sono, ci siamo conosciuti in un seminario che ho fatto a fine Lock-down sulla leadership e la crescita delle potenzialità individuali, ho scritto un messaggio al gruppo su whatsapp e mi ha risposto solo lui, ci mettiamo d'accordo per incontrarci la sera stessa. Vuole organizzare un barbecue per me, mi domando: in questo momento c'è qualcuno più entusiasta di me?

Riprendo il Volkswagen e me ne vado da Rotterdam, la città dei grandi palazzi che suona vecchie melodie da un carillon per strada.


Da quando mi stancai di cercare, io imparai a trovare. Da quando un vento mi avversò la rotta, faccio vela con tutti i mari. F. Nietzsche

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