15 Jul
15Jul

«Recchiettine, recchiettine, recchiettine e lei giù a piangere davanti allo specchio»

Eleonora... "Lioonora" no Nonna: Eleonora!!! "LiOnoRa" E..Le..O..No..RAAAA!!! "LI...O..NORA!!" Va bene Nonna. Questa è mia sorella, quella nella foto, quello che ho scritto sopra è come mia Nonna Malvina (l'arte del fare le cose piano e le bugie bianche) ha sempre chiamato Ele. La sua identità rimane un grande enigma della mia esistenza, solo mio padre è stato più difficile da capire, ma forse lo sono anche io, insomma siamo davvero così complicati?! 

Siamo cresciuti assieme a Marzocca (un campo di calcio chiamato Kampaizer, dove si giocava a "Tedesca"), in realtà ancora di più a Montignano (tra radici e carezze), si perché mia mamma e mio papà vengono da lì e nonostante siano 40 anni che abitano in una casa davanti al mare a Marzocca, con la scusa della Maestra delle materne (sta zitta "Tortellina" e fai il lavoro tuo), abbiamo passato dagli 0 ai 10 anni, più o meno tutti e due, in questo paesotto sopra Marzocca. Nonna "Lionora" la mamma di mia mamma con Nonno Sauro (si chiamava così), dopo essersi trasferita 60 anni fa dalla casa di Rocca Priora, a due passi dalla raffineria dell'API di Falconara, ha sempre vissuto a Montignano e nonostante noi fossimo sempre lì a due passi da casa sua, con la scusa del lavoro nei campi, "le bestie da governà..., e molto altro ancora, non l'abbiamo mai visti, purtroppo il rapporto è nato dopo la morte di mio Nonno, che ha sancito la fine del mondo agricolo per una parte della nostra famiglia. 

Ma si parlava di mia sorella, non si sa com'è, ma si va finire sempre a parlare di qualcos'altro, non l'ho mai capita sto fatto. Che sia davvero un'animo così puro da dimenticarsi di lei a volte? Eppure come posso dimenticarmi di mia sorella, la mia amica, tutto ciò che più di caro ho al mondo, il mio best seller, la "My Way" del mio Cuore, l'11°comandamento scritto da Dio, non meno importante perché non creato, ma di più perché il primo tra gli esclusi, lei e nient'altro che Eleonora. L'aneddoto dei tanti che mi viene in mente, pensando a lei, è qualcosa di molto antico e legato alla nostra infanzia. Posso solo dire che ero talmente felice di avere una sorella che me la sono "pastrocchiata" per mesi, anni, tanto da fargli inevitabilmente del male. Un rapporto chiuso, tanto io tanto lei, non importava se ci fossero 3 anni di distanza, anzi 2 e 9 mesi. Da piccoli, avrò avuto 5 anni e lei poco più di 2, anzi esattamente 2 e tre mesi, mi divertivo a inseguirla e fargli questo gioco, prendendo le sue orecchie, tirargliele, parlandogli da maniaco: "Recchiettine, recchiettine, recchiettine" e lei giù a piangere davanti allo specchio, si perché la Signorina Paolasini era solita sedersi delle ore davanti allo specchio a piangere a caso, poi passavo io e "recchiettine, recchiettine ecc ecc" così pensavo avesse qualcosa di cui piangere... Io le volevo bene è che non avevo gli strumenti per dirglielo, giocare come i cuccioli di leone.

Ora è una bellissima ragazza di 30 anni, con i suoi valori e principi. Educatrice e formatrice, dopo anni di solitudini e reciproci dispetti, anche grazie alla Pandemia, siamo riusciti a rielaborare un legame fatto di chiarezza e rispetto, che sia questa l'amicizia tra due fratelli? chi lo sa. Ciò di cui sono consapevole è che lei è il mio Sprakling Diamond e guai chi me la ruba!!! Solo che rubare ciò che non ti appartiene non è semplice, quando grazie anche alle sue scelte di vita ho capito che la proprietà privata è solo sugli oggetti, e l'affetto verso una parte di te non vuol dire costringere gli altri a darti sempre ragione: "perchè io ti voglio bene!!!" (la mentalità del fratello maggiore), bé li è stato un duro colpo, la lezione è arrivata forte e chiara e benché il mio istinto mi porti sempre a volergli fare "Recchiettine ecc ecc Recchiettine" (Old School) ora so guardarle dentro il suo cuore e lei legge più nitidamente nel mio. Questo è quello che vorrei sempre per me, per noi, per un mondo di fratelli e sorelle, come la mia di sorella che si chiama ELE(I)ONORA!!


«Una bella donna ha qualcosa in comune con la verità: entrambe danno più felicità quando si desiderano che quando si posseggono» F. Nietzsche 

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