08 Aug
08Aug

 «il 16 marzo 2020 mentre l'Italia è in pieno Covid, torno a casa di mia madre senza sapere che sarei stato due mesi chiuso li»

Sono appena tornato da un viaggio in giro per la Toscana dopo che proprio per il Covid il mio spettacolo è stato rinviato a data da destinarsi, avevo il debutto di "Ciao amore ciao, un'inchiesta su Luigi Tenco", un progetto nato sotto una cattiva stella e che rischia di non vedere mai la luce. Ma tornando a noi, avevo deciso di stare via una settimana in Toscana per togliermi tutte quelle "tossine" di una depressione che di li a poco rischiava di sopraggiungere, e fortunatamente ha funzionato. Un bellissimo giro, nella solitudine di luoghi votati al turismo della Toscana completamenti svuotati da quello che di lì a poco sarebbe diventato una vera propria "galera". Adoro queste situazioni pre o post "crisi apocalittica", non so perché ma quando il resto del mondo soffre io riesco a dare sempre il meglio. Tra le persone che fanno parte del "resto del mondo", c'è anche la mia famiglia che quotidianamente mi informava delle news e del rischio che stavo correndo. Così in maniera un po' indolente e poco convinta il 16 marzo 2020 mentre l'Italia è in pieno Covid, torno a casa di mia madre senza immaginare che sarei rimasto due mesi chiuso li, con il senno di poi, rimanere nella casa in cui vivo a Fano (non ho domicilio) avrei rischiato di non potermi muovere. Il 17 marzo è il compleanno di Eleonora mia sorella e sono convinto che possa essere una bella sorpresa farmi trovare a casa.

Ma poi questo Virus che cos'è? che rischio c'è di essere contagiati? Io che ho viaggiato in lungo e in largo facendo più di 600km con il mio Westfalia Coach, rischio di far ammalare la mia famiglia, penso a mia nonna al fatto che vorrà abbracciarmi. Così per tagliare la testa al toro, propongo una riflessione alla mia famiglia: "io non so se ho il Covid, e non so se voi potreste attaccarmelo qualora siate infetti, sono sicuro di non star male, ma non ho nessuna conferma, se vogliamo rischiare di stare assieme, ok, ma non voglio responsabilità, ognuno si deve prendere le sue. Siete disposti a tutto pur di passare una serata assieme come una volta?" La risposta neanche a dirlo: "Tutti a cena!!" so che certe cose non dovrei dirlo, ma mi sono promesso di dire tutta la verità in queste mie memorie.

Compleanno di Eleonora, con zia a sx, nonna dietro Ele, mamma e sullo schermo del cellulare, me, mentre mantengo le distanze!!!

Decido di passare, qualche giorno ancora a casa prima di tornare a Fano, avevo la presunzione di fare quello che volevo, sono sempre stato un po' fuori dalle regole e soprattutto avevo questioni emotive che mi stavano devastando! Poi una telefonata ha cambiato totalmente tutti i miei piani, mia zia Mary chiama e mi dice che Laura (mia cugina) dopo un anno in Sierra Leone per lavorare in una ONG (organizzazione non governativa) ha deciso di tornare a casa, anche perché dopo l'EBOLA nel 2018, una pandemia mondiale in Africa non è il massimo. Così mi chiede se me la sentissi di andarla a prendere all'Aeroporto di Roma, garantendomi che tutto andrà bene e non avremmo avuto nessun tipo di problema con posti di blocco e quant'altro. Così il 22 marzo alle 23 con la Polo Volkswagen di mia zia mi metto in moto e armato di due buste di sandwich , red-bull, cioccolata, e tante altre schifezzine, metti caso avessi fame o finisca il mondo... mi metto alla guida direzione Fiumicino. L'andata, tutto bene, a un fil di gas: macchina leggera, parecchio appetito, e la voglia di riabbracciare mia cugina dopo più di un anno. E' una famiglia molto unita la nostra. Permettetemi un passetto indietro, quando ricevetti la telefonata, non ci pensai due volte a partire, vuoi lo spirito d'avventura che mi abita, vuoi per il piacere di avere di nuovo tutti a casa, anche se questo aveva creato parecchi problemi in mia sorella, che aveva paura per la mia salute e soprattutto dopo che avevo passato pochi giorni a casa, avrei dovuto fare almeno 15 giorni di quarantena da solo. Io non vedevo l'ora, la mia famiglia un po'meno. Così troviamo un compromesso storico, avrei fatto la mia "quarantena" al Bed and Breakfast di famiglia, a pochi metri da casa, ma si sarebbe rispettato il vincolo della quarantena. 

Arrivo a Fiumicino aspetto mia cugina, la vedo arrivare, è strano non potersi abbracciare, saliamo in macchina lei dietro e iniziamo a parlare, gli racconto tutto e lei fa lo stesso con me. All'altezza di Perugia fa capolino il sole, albeggia, sarà la prima di tante bellissime albe che vedrò tutte la mattine sorgere davanti a casa mia , anche a questo ho dedicato un capitolo (alla mattina alba e fitness). Finalmente alle 8 di mattina arriviamo a casa ma...proprio quando sembrava tutto finito, posto di blocco a 200metri da casa. Carabiniere: "Buongiorno dove và?" Io: "Salve...a casa" (e faccio segno che è a pochi metri di distanza) C: "Da dove viene?" Io: "Da Roma..." C: "Da Roma...?!? Ma lei lo sa, che...(e una serie incredibile di lamentele, minacce a multe ecc,ecc.). Penso forte alla tranquillità di mia zia sul dirmi andrà tutto bene. Effettivamente è andata così, me l'ha pure disegnato su foglietto per ringraziarmi, ancora oggi è attaccato alla porta di casa mia, c'è un bell'arcobaleno disegnato con i colori a cera e la scritta: Andrà tutto bene!!!



Da quel momento ero in gabbia per due mesi non sarei più uscito di casa, ma come è possibile che essere umano si trasformi in un Pappagallo con un nome così strano Kenitch? e soprattutto cosa realmente è successo in quei due mesi?

«Quando guardi a lungo nell'abisso, l'abisso ti guarda dentro»  F. Nietzsche

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